Coas coalizione centrosinistra che rischia di perdere voti, la sua parte a sinistra e voti rispetto al centrodestra che si sembra ricompattato. Calenda nomina l’Agenda di Draghi, Sinistra Italiana di dare un senso al proprio nome e i Verdi si stanno chiedendo dove siano finiti.
Ev e Si chiedono “una rinegoziazione” per un “profilo programmatico che parli al popolo del centro sinistra” affinché ci siano “le condizioni per un accordo”. Ma Calenda chiude: “Non c’è alcuna disponibilità da parte di Azione a farlo. L’agenda Draghi è il perno di quel patto e tale rimarrà. Fine della questione”. E in serata arriva anche l’avvertimento da Di Maio, evidentemente insoddisfatto dell’incontro avuto poco prima con Letta: “Impegno civico pretende rispetto e parità di trattamento. Altrimenti viene meno il principio fondante di una coalizione”. Sono al lavoro i ‘pontieri’ per ricomporre la frattura con la sinistra. “È importante fare di tutto affinché tutta la sinistra e gli ambientalisti siano uniti in questo obiettivo – ha chiarito Nicola Zingaretti -. È importante anche da parte nostra dare dei segnali chiari e sono certo che questa è la strada che si seguirà”. La situazione è complessa, per dirla con un dirigente del Pd, uno di quelli impegnati a capire su che basi possa ripartire il dialogo con i partiti di Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che vedono “cambiate le condizioni su cui si è lavorato in questi giorni”, come affermato nel messaggio con cui hanno chiesto di posticipare l’incontro con Letta a poco più di un’ora dall’appuntamento fissato alle 15. “Politiche di bilancio, termovalorizzatori e due leader, Letta per la sinistra e io per il centro” aveva detto poco prima Calenda a Sky, illustrando il suo patto con il Pd: “Letta l’ha firmato. Se Fratoianni non ci si trova chiarisca prima di fare la coalizione. Il mio interlocutore è Enrico Letta”. Un atteggiamento di eccessivo protagonismo, secondo quanto filtrava da Ev-Si, mentre venivano rilanciate stime secondo cui senza di loro il Pd potrebbe perdere fra 14 e 22 collegi. “L’accordo di ieri con Calenda, con quel profilo programmatico – ha chiarito Bonelli – non parla più al popolo di centrosinistra”. In parallelo dal M5s la vicepresidente Alessandra Todde notava “che sarebbe cosa giusta provare a costruire un percorso comune” con Bonelli e Fratoianni. Il partito di Giuseppe Conte guarda con attenzione i tormenti di Si e Ev, che potrebbero alla fine anche decidere di correre da soli. Dal Nazareno considerano legittime e comprensibili le richieste di maggiori approfondimenti da parte di Ev e Si: pur senza nascondere i problemi, anche dopo il nuovo sbarramento alzato da Azione, si confida che una quadra si possa trovare, puntando sul fatto che l’accordo con Calenda parla di sostenibilità, transizione ecologica e non di nucleare, con un impianto programmatico di centrosinistra. Una coalizione di centrosinistra più ampia possibile, secondo i ragionamenti dem, è considerata fondamentale per contrastare le chance del centrodestra. Tanta fiducia è messa, però, alla prova dal duro comunicato di Di Maio, poco dopo aver incontrato, assieme a Bruno Tabacci, Letta alla Camera. Secondo alcune voci circolate in ambienti parlamentari, non confermate dai diretti interessati, Impegno civico punterebbe a una decina di posti. E se dal Pd ne fosse concesso uno solo o poco più alla fine Di Maio potrebbe addirittura rinunciare al diritto di tribuna per correre direttamente con la sua lista, rilevano le medesime fonti. “Nelle coalizioni – ha chiarito il ministro degli Esteri – deve prevalere il rispetto reciproco, verso tutti coloro che ne fanno parte”. Incandescente resta invece il rapporto con Iv. Al Nazareno sono considerate inopportune e ineleganti le considerazioni di Maria Elena Boschi, secondo cui Emma Bonino avrebbe detto ‘No’ a Matteo Renzi “perché nel 2014 non è stata confermata ministro degli Esteri”. I giudizi sulla ex commissaria europea, più volte ministro, un personaggio che ha inciso sui diritti civili non solo in Italia, è il ragionamento dem, lo dà la storia, mentre il rancore non è una categoria della politica.
Coalizione fluida, con questo caldo potrebbe evaporare.
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