Sono stato davvero male per la morte di Gianluca Vialli. Simbolo degli anni del mio calcio, avversario della Fiorentina di Eriksson e simbolo di uno sport e di una società che non ci sono più.
Giocatori che venivano in visita nelle piccole realtà calcistiche, che arrivano al bar parlando della serata trascorse a divertirsi con gli amici e poi concludevo con una battuta sul calcio. Parlavi di calcio come con un amico.
E continuavi a parlare di calcio quando li accompagnavi ad allenarsi…
Un’umanita’ che si è persa con tv, social e ricerche di notizie ogni 30 secondi.
Sembrano più veri i giocatori di FIFA che quelli reali…
Vialli era un avversario in campo della Fiorentina, ma quando ha vinto con la Samp abbiamo goduto quasi tutti, inutile nasconderlo. Ancora si poteva vincere campionati anche con le “strisce” sbagliate…le paytv erano lontane.
E fuori dal campo era un “ragazzo”
come tutti noi, che ancora riusciva a trasmettere questa empatia alle nuove generazioni.
Ciao bomber
L’addio dell’umanità

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