Dal 2000, secondo stime non ufficiale, in Italia si contano circa 500 infanticidi. Dal delitto di Cogne sono ormai passati più di 20 anni. Nel 2014 erano ufficialmente 374, quasi tutti commessi da madri. Se si calcola bene, un fenomeno costante, preoccupante ma che non sembra allarmare più di tanto l’opinione pubblica e gli esperti. Ed ecco, che la colpa passa al ruolo della madre e alla Pandemia.
“Sono vicende che colpiscono molto l’opinione pubblica e fanno soffrire- commenta lo Lazzari (Cnop) – per questo nei prossimi giorni sarà importante capire di più per dare un senso a quello che è successo, capire meglio il contesto in cui viveva questa donna e in cui è maturata la situazione. Capire le cause di quello che è successo è importante non per giustificare ma per gestire, elaborare, la sofferenza che si prova di fronte a queste notizie. Perché se non si capiscono le cause si immagina che gesti come questo siano spinti solo da cattiveria gratuita. Ecco importanza di un’informazione che non spettacolarizza ma aiuta a capire”. “Esistono molte situazioni in cui una mamma si trova in vario modo sotto pressione e questa pressione può sfociare in comportamenti a rischio: disattenzione, trascuratezza, fino a situazioni più estreme. Per fortuna sono condizioni rare e arrivano alla nostra attenzione perché quando accadono fanno notizia- evidenzia Lazzari- a questo si aggiungono poi a volte condizioni di marginalità sociale”.
A livello generale “possiamo dire che esiste un problema di protezione e promozione della maternità, è un tema sociale-evidenzia il presidente del Cnop- durante la pandemia le neo mamme e le donne incinte sono state tra le categorie che hanno sofferto di più da un punto di vista psicologico, il disagio tipico di queste fasi della vita è molto aumentato. È sempre più difficile conciliare i ritmi e gli impegni della vita con il ruolo materno. Dunque aiutare la maternità, sostenere le mamme deve essere un obiettivo sociale fondamentale e questo lo si fa attraverso provvedimenti che favoriscano la genitorialità, ma anche assicurando l’aiuto psicologico adeguato”, conclude Lazzari.
Numeri alla mano, concordiamo con Lazzeri: le donne e le madri devono essere aiutate, specialmente in questo momento ma il motivo visti i numeri costanti non può essere solo questo…
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