La notizia è passata senza grossa enfasi o discussione nei talk show perché ormai l’argomento non desta più tanto scalpore ma si sappia che l’Italia è entrata in guerra! Siamo in guerra ebbene si dopo che aver speso quasi un miliardo di euro per armare l’ucraina, dopo che le spese militari sono passate negli ultimi 10 anni da 2,5 miliardi di euro a 5,9 miliardi adesso siamo in guerra. Non farò l’infausto gesto di incrociare i dati tra l’aumento della spesa militare complessiva degli ultimi 10 anni con la spesa in sanità e scuola ma rimango al tema dell’articolo.
L’Italia con il voto in parlamento del 5 marzo ha deciso che parteciperà formalmente alla missione Aspides nel Mar Rosso con apparente compito “difensivo” ovvero dovranno le navi militari scortare le navi mercantili che attraversano lo stretto di Suez prevenendo gli attacchi da parte dei terroristi Houthi. (con il solo voto contrario di Alleanza verdi – Sinistra). A parte l’ennesima partecipazione a una guerra, per questo si tratta, che vede coinvolti Stati Uniti e Gran Bretagna da l’autunno 2023 con scarsi risultati, ma sostanzialmente stiamo parlando di un’ennesima miccia accesa in un territorio estremamente delicato. Stiamo parlando di avere navi e forse aerei nel Mar Rosso e in caso di attacco la missione sarebbe autorizzata a colpire la basi nello Yemen, quindi una missione difensiva che rischia di essere solo un innesco per una nuova escalation. In questo ovviamente è centrale il conflitto in Palestina dove piuttosto che costringere Tel Aviv ad un immediato cessate il fuoco, e smettendo di inviare armi, stiamo preferendo alzare la tensione ancora di più in Medio Oriente.
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