Siamo tutti in vendita la verità è questa più o meno in maniera lecita siamo in vendita perché il sistema liberale prevede questo. Siamo merci e come tali ci offriamo al miglior offerente, poco ha a che vedere con sinistra o destra, non c’entra, ha semplicemente a che vedere con la miseria umana.
Quello che sta succedendo al parlamento europeo ci parla di come l’essere umano abbia un prezzo e questo prezzo sia più o meno variabile e possa essere alcune volte più o meno lecito. Si può essere comprati da stati stranieri con “sacchi di soldi” in maniera ovviamente illecita sotto il profilo giuridico e morale, come nel caso di Eva Kaili vicepresidente del parlamento europeo e il nostro Antonio Panzeri del PD, oppure si può semplicemente rispondere ad interessi di società economiche importanti perché magari attratti da un futuro lavorativo all’interno di questa organizzazione. Il cosiddetto fenomeno delle porte girevoli (revolving doors) ovvero i politici che dopo aver svolto il loro compito si ritrovano ad essere funzionari o dirigenti di qualche gruppo economico importante, fenomeno dove anche in Italia abbiamo illustri casi. Infine vi è anche il caso che direttamente da difensore di interessi privati ci ritroviamo a ricoprire incarichi pubblici magari anche esecutivi prontamente lanciati nel dimostrare la nostra immacolatezza e totale libertà di pensiero e di scelta. Ovviamente non voglio in alcun modo paragonare queste situazioni di condizionamento apparente nelle scelte politiche rispetto al prendere mazzette, vi sono livelli di gravità diverse e vi sono in un caso coinvolgimenti penali non previsti negli altri casi portati ad esempio.
Vi è, però, senza dubbio un travolgimento della politica in interessi che vanno oltre quelli nazionali ed ovviamente, non ne parliamo neanche, di appartenenza ideologica. Fare politica vuol dire senza dubbio parteggiare ed essere in qualche maniera portatori di idee ed anche interessi, interessi e bisogni ma non certo di lobby economiche, anchese le stesse ormai rappresentano un pezzo delle relazioni politiche nel mondo, sono riconosciute dalle istituzioni, basti pensare che a Bruxelles vi sono circa 20.000 lobbisti iscritti in un apposito registro.
Il motivo che portò i costituenti a prevedere un alto compenso ai parlamentari non solo per permettere la possibilità di svolgere questo compito a chiunque poveri e ricchi, così come si volle prevedere un finanziamento pubblico dei partiti stava proprio nell’idea alta della politica che questa siccome strumento in mano degli esseri umani dovesse prevedere un compenso pubblico che potesse tenere lontano da corruzioni morali o economiche. Siamo corruttibili in quanto essere umani e vale in politica come vale nel giornalismo, nell’editoria nella comunicazione e via e via. Ma per quanto riguarda la politica nessuno sconto per chi si appropria di soldi indebitamente, valorizzazione del ruolo del politico e anche del compenso che spetta ad un LAVORO nobile, discussione laica e libera su tutti i vari conflitti di interessi che si incrociano nello svolgere il proprio compito e come gli interessi privati debbano venir meno agli interessi collettivi di pezzi di società. Questi alcuni principi che possono arginare il ns essere in vendita. Problema sicuramente legislativo ma prima di tutto culturale.
Lascia un commento