La guerra non è che la continuazione degli affari con altri mezzi.
Nel 2021 l’Italia ha esportato armamenti per un valore di 1.717 milioni di dollari, segnando in pratica un raddoppio sui valori del 2020.
Questo dato è stato calcolato dal SIPRI (Stockholm International Peace Research Institute), organismo indipendente che monitora la corsa mondiale agli armamenti.
Il Sipri colloca l’Italia – dato sempre riferito al 2021 – al quarto posto nella classifica mondiale dei paesi esportatori di armi.
Questo speciale classifica è guidata dagli Stati Uniti (10.613 milioni di dollari), seguono la Francia (3.954 milioni) e la Russia (2.744 milioni).
Tanto per fare un confronto, la Repubblica Popolare Cinese si colloca al quinto posto con 1.085 milioni di dollari)
Qualche lettore potrà pensare che ciò sia dovuto alla guerra in Ucraina e agli aiuti militari che l’Italia in quanto paese membro della NATO è tenuta a fornire.
Niente di più sbagliato!
I tre paesi maggiori destinatari dell’esportazioni di armamenti dell’Italia sono stati nell’ordine: l’Egitto (630 milioni), il Qatar (320 milioni) e la Turchia (201 milioni).
A questo proposito e per ammonimento degli smemorati è il caso di ricordare l’invettiva Mario Draghi contro Erdogan definito dittatore; le critiche severe alla scelta del Qatar come sede dei mondiali di calcio; il contenzioso diplomatico-giudiziario aperto con l’Egitto per l’uccisione di Giulio Regeni e la detenzione di Patrick Zaki.
In tutta evidenza quando a violare i diritti umani sono governi amici e clienti si fa solo “ammuina”, come dicono a Napoli.
C’è di più, fra i maggiori produttori italiani di armi (e di esportatori) c’è Leonardo SpA (ex Finmeccanica), che nel 2021 ha realizzato 587 milioni di euro di utile netto.
In questa azienda ha avuto incari Guido Crosetto attuale ministro della Difese, che è stato anche presidente di una azienda partecipata da Leonardo (Orizzonte Sistremi Navali SpA) nonché di AIAD, associazione che raggruppa le imprese aereo spaziali e della difesa.
E così dopo i diritti umani anche il conflitto di interessi va in soffitta!
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