Il dramma è consumato, uno sprezzante e stizzito Draghi si rivolge al parlamento prendendo a schiaffi Conte e Salvini incensando il suo lavoro è caduto. Cade su una mozione di fiducia di 1 rigo: “Ascoltate le comunicazioni del Presidente del Consiglio, il Senato le approva”, questa la mozione scelta dal Governo sulla quale chiedere la fiducia. Ancora una volta il parlamento diventa un orpello, un passaggio formale privo di ogni significato, la repubblica parlamentare diventa unaoligarchia, o forse è sempre stata. Non una parola su cosa il Governo dovesse fare, una semplice delega in bianco ad un non politico che copre uno spazio della politica che non c’è e 95 senatori decidono di votarla, abdicando quindi al loro compito al loro ruolo ovvero quello di indirizzare e legiferare, Draghi pensaci te per noi va bene tutto basta che tu continui. Al netto delle considerazioni sul Governo e sull’operato di Draghi in sincerità mi pare questo passaggio assai grave che meriterebbe una riflessione in più rispetto a quelle che si sentono in TV in queste ore. Mi domando l’assenza del parlamento e del suo ruolo non è può essere un’altra causa dell’allontanamento dei cittadini dalla politica? Perché eleggere così tanti rappresentanti? Perché votare se poi la responsabilità ricade in mano a pochi e magari neanche eletti?
Adesso ci prepareremo ad una campagna elettorale dove la destra nella sua intrinseca viltà sfrutta l’assist di Conte per concludere un’esperienza di Governo vedendo la vittoria assai vicino, una sinistra non pronta lo abbiamo già detto. Sinistra Italiana e Verdi che come se niente fosse rientreranno nei ranghi del campo largo e del centro sinistra mettendo una pietra sopra alle parole scorse in questo periodo e l’operato del Governo dove il PD è parso il più convinto e maggiore azionista fino all’ultimo. Movimento 5 stelle che deve decidere cosa vuol essere da grande prima che sia spazzato via dagli elettori. Rifondazione Comunista che insieme a De Magistris e Potere al Popolo proporranno un polo di sinistra alternativo che rischia di essere un progetto velleitario con sensibilità minoritarie, ma soprattutto che ad oggi nessuno conosce.
Quindi in un quadro drammatico per le tasche degli italiani dove l’inflazione ha raggiunto quota 8% su base annua (dati a giugno), con una ricaduta pesantissima sul reddito delle persone meno abbienti, i prezzi dei generi di prima necessità sono saliti e il potere di acquisto degli stipendi e delle pensioni scende in maniera preoccupante ci apprestiamo ad andare al voto, andremo al voto nell’incertezza della politica ma con la certezza che i temi sociali ed il tema della pace ad oggi non sono rappresentati da nessuno come abbiamo potuto sentire in queste ore.
Lascia un commento