Rispetto all’ appello per una scuola di qualità, pubblicato il 02/07/2022 sul nostro giornale (NON RISPARMIATE SULL’ISTRUZIONE), il silenzio della politica è stato assordante. L’accorata richiesta dei genitori della scuola dell’infanzia di Malmantile, presa ad esempio della tendenza generale di prevalenza di criteri economicistici su quegli qualitativi e educativi nella gestione delle scuole di ogni ordine e grado, è caduta letteralmente nel vuoto sul fronte della politica. Non in quello della società però, che ha risposto benissimo al nostro articolo e con grande interesse: leggendo, ripostando lo scritto su moltissime pagine social e commentando la situazione delle scuole e degli accorpamenti delle classi con un numero impressionante di post; per la quasi totalità critici verso queste modalità di gestione. Questa per noi inaspettata reazione popolare e questa partecipazione sia in termini di letture, di commenti e partecipazione, ha sorpreso anche noi, indicandoci la portata sociale del problema che abbiamo sollevato e quante persone sentano questo tema come centrale nelle loro vite. La politica invece è riuscita a ignorare totalmente il problema e a passarlo sotto silenzio completo. La cosa risulta singolare se si pensa che i politici ormai, non fanno altro che commentare qualsiasi cosa sui social. Dal gattino sull’albero nella caligine di Luglio fino alla caduta del governo o allo scivolone di un assessore di una qualche giunta sperduta, nulla sfugge alle agili dita dei politici che scorrono sulla tastiera. Ci sarebbe da pensare, notando anche che il silenzio è democratico e bipartisan, che forse il problema sollevato sia di una importanza tale che nessuno vuole metterci le mani e che i politici sappiano molto bene che un numero enorme di cittadini lo sentono come un reale problema della loro vita e temono realmente un abbassamento della formazione scolastica e educativa dei loro figli, e per questo si tengano ben alla larga dal dibattito sociale su questi temi. Maggioranze e opposizioni, dai comuni, dalle province, dalle regioni e dal livello nazionale si guardano bene dal discutere e prendere in carico un problema grande e centrale nella vita di tutti i cittadini che hanno figli o che, a vario titolo, si prendano cura di un minore.
Non ci resta che sperare in una enorme svista collettiva e che in realtà la politica sia vittima di una circostanza sfortunata che la fa sembrare astuta e disinteressata ai reali problemi della società, mentre invece, ricolma di desiderio di cura verso i cittadini, non aspetta altro che buttarsi a capofitto in questa impresa volta a restituire finalmente all’Italia e ai suoi figli la scuola di eccellenza che le generazioni precedenti ci avevano consegnato. Noi con questo appello siamo a richiedere l’intervento della politica ad ogni livello su questo ambito, che è di fondamentale importanza per il futuro della nostra società. In questa partita la politica ha l’occasione di fare due volte bene, rimettere apposto una legge per la formazioni delle classi sbagliata e dimostrare che non è quella casta di privilegio e autoreferenziale, distaccata dalla società, dai cittadini e dai loro problemi.
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