In questo mare zuccheroso di questi giorni che santifica a reti unificate Berlusconi rimane sicuramente difficile rimanere razionali e obiettivi rispetto a quello che l’uomo del biscione abbia realmente rappresentato per il paese.
Vorrei ovviamente tranquillizzare, se mai ci fosse bisogno, che personalmente trovo stucchevole ciò che viene proposto rispetto alla memoria di Berlusconi così come la scelta del lutto nazionale. Ma come è solito il nostro giornale stimolare qualche pensiero in più, vorrei provare, ragionando a voce alta, scrivere qualcosa in merito, forse anche un po’ provocatorio.
Allora parto da un quesito è nato prima il berlusconismo o è nato prima Silvio Berlusconi?
Un merito enorme infatti, se così si può dire, di Silvio è stato quello di essere una calamita ed un recettore dei malesseri, delle paure e forse anche dello spirito dell’italiano medio, infatti siamo proprio sicuri che Il berlusconismo non sia oltre che figlio di una propaganda senza precedenti dagli anni 80 in poi, una realtà più o meno dormiente in tuti noi? Qualcuno diceva non ho paura di Berlusconi in sé ma quanto di lui sia in me.
Se pensassimo che il berlusconismo deve la sua energia e spinta esclusivamente alla potenza di Silvio disegnerebbe un paese di totali ebeti capaci solo di assorbire ciò che quest’uomo costruiva e stava costruendo. In realtà Berlusconi ha rappresentato un lato non bello di noi ma ha rappresentato qualcosa di noi, l’individualismo esasperato, la competizione, la ricerca del denaro facile, il piacere dell’apparire più che dell ’essere’; insomma forse Berlusconi ha saputo in qualche maniera tirar fuori qualcosa di noi portandolo anche all’esaltazione. Atteggiamento che ha reso il Silvio anche un personaggio simpatico ai più, accomodante, un uomo potente e ricco ma che tutto sommato avesse anche il merito di esserlo riducendo la nostra povertà ad una colpa. Insomma quelli bravi direbbero che l’italiano medio è diventato culturalmente egemone facendo si anche che pezzi della sinistra lo rincorressero sul suo piano, sul piano del leaderismo, sul piano dell’incoerenza come principio non come difetto, sul piano del potere davanti a tutto e tutti. La sinistra incapace di ridisegnare una nuova narrazione e incapace di reagire perché impreparata si è nascosta sull’antiberlusconismo che ha creato quasi altrettanti danni del berlusconismo fermando le discussioni in ogni organizzazione politica, il punto era fermare il caimano. Se non fosse che alla resa dei conti il potere abbia fatto superare ogni paletto para-ideologico spingendoci anche a governare assieme, il mostro Berlusconi diventa alleato di governo ed anche più volte. Regalando così di volta in volta una nuova verginità a Silvio in un paese ormai totalmente berlusconizzato nei modi e nei fatti.
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