Abbiamo già affrontato sul nostro giornale il tema della morte e come non tutte le morti siano esattamente le stesse.
Il destino, poi, ci mette sempre il suo zampino nel provare a sviluppare in noi qualche reazione ma poco sembra muoverci nell’intimo se non qualche frase di circostanza. Destino vuole infatti che nella notte tra il 13 e 14 giugno il peschereccio Adriana partito vuoto dall’Egitto caricato e riempito in Libia con forse 750 essere umani, tra questi circa 100 bambini, naufraga a largo di Pylos nel Peloponneso. Si parla di oltre 600 morti e i 100 bambini rimasti intrappolati nella stiva mentre il peschereccio sprofonda nel Mar Egeo. Solo 78 i corpi recuperati e 104 le persone salvate, forse la strage più consistente di sempre in mare. Ovviamente il forse è d’obbligo poiché le notizie non sono certe mai e il fondo del mediterraneo rappresenta un enorme cimitero senza volti e senza nomi.
Dicevamo il destino ci mette del suo, infatti pochi giorni dopo mentre le autorità greche si attrezzavano alla meglio per cercare di recuperare qualche vittima migliaia di km più lontano un gruppo di signori benestanti decideva di intraprendere per un vezzo un viaggio in mare, anzi sotto il mare. Il sottomarino Titan parte all’avventura in cerca del relitto del Titanic, un viaggio organizzato da una azienda statunitense per temerari e avventurieri al costo di 250 mila dollari. Quindi da una parte abbiamo dei migranti in cerca di un futuro che indebitandosi con 4 mila, 6 mila euro affrontano un viaggio disperato, il viaggio della vita. Dall’altro abbiamo 5 avventurieri facoltosi che per una voglia di qualcosa di unico muoiono a 3800 metri di profondità. Da una parte un cimitero senza nomi dall’altra 6.5 milioni di euro per le ricerche disperate in mare di un sottomarino da turismo con a bordo 5 facce e 5 nomi. Ogni morte è uguale? Non penso proprio o almeno non sembrerebbe. Il problema che non pare uguale neanche l’indignazione, la tristezza il trasporto emotivo che ci attraversa per ciò che succede.
A già dimenticavo la differenza tra ricchi e poveri il destino ci tiene a farcele notare bene, le probabilità infatti che una nave carica di migranti (viaggi quotidiani) affondi e ben più alta della probabilità che un sottomarino imploda, quindi la prossima volta la vera sfida, la vera ricerca di adrenalina per i facoltosi avventurieri potrebbe essere un viaggio attraversando il mediterraneo. Da una parte un consiglio a qualche agenzia di viaggio dall’altro magari una ricaduta su qualche salvataggio in mare in più.
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