In Italia il volontariato è in calo, la flessione si aggira intorno al 15% rispetto ai dati del 2015, a dirlo sono i risultati della rilevazione ISTAT nell’ambito del censimento delle istituzioni non profit. Si avvalgono dei volontari circa il 70% degli enti che operano nel terzo settore, incidendo profondamente nel tessuto socio economico del paese, infatti a loro e al mondo del volontariato sono demandati molti importanti servizi alla persona, che senza il contributo fondamentale dei volontari, non potrebbero più essere erogati. Il calo dei volontari risulta forte soprattutto nelle fasce dei giovani e degli over 60, il che è molto significativo dal punto di vista sociologico. In un paese in cui i giovani sono costretti gioco forza a fare “volontariato” nelle aziende stretti tra stage, tirocini e contratti di lavoro capestro – come le false partite iva e quant’altro di fantasioso gli Azzeccagarbugli si possono inventare per sfruttare il prossimo – sempre meno investiranno il poco tempo restante in altro volontariato, di contro i genitori di queste generazioni sono costretti a fare volontariato nella famiglia per aiutare i figli “volontari forzati” ad andare avanti sia dal punto di vista economico che da quello della cura dei figli. In Italia infatti, è del tutto assente una reale politica di sostegno alla famiglia e alla natalità, tutta la cura dei minori e degli anziani è in capo ai nonni e ai membri della famiglia. Ma di fronte al calo dei volontari i benpensanti si stracciano le vesti e si disperano perché “stiamo perdendo il patrimonio di solidarietà e cura del prossimo incarnato nel volontariato”. L’atteggiamento della società e della politica è a dir poco ipocrita: da un lato si costruisce un sistema di sfruttamento lavorativo dei giovani e di abbandono a sé stessi delle famiglie nella cura dei fragili e dei minori, dall’altra ci si riempie la bocca con i bei valori del volontariato e lo si rimpiange; il nostro paese è culturalmente in grado di capire che l’una è la conseguenza diretta dell’altra cosa? Stiamo costruendo una società che non da futuro ai giovani, che non da tregua e riposo agli anziani e che non prende in carico le vulnerabilità, la necessità di cura e le problematiche sociali dei propri cittadini, il tutto a fronte di una tassazione molto alta a cui non corrispondono servizi proporzionati in quantità e qualità. Siamo proprio sicuri di volerci davvero stupire del fatto che il volontariato è in calo?
Volontariato: una vocazione per pochi

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