In questo periodo si stanno alternando scivoloni su scivoloni dei membri del Governo Meloni, tra dichiarazioni o interventi al limite dell’imbarazzante, sprezzante nei confronti delle istituzioni. Qualcuno giornale sostiene che la stessa Meloni non intervenga perché imbarazzata dai suoi colleghi. Personalmente però non penso siano scivoloni e non penso che la Meloni provi imbarazzo per i vari ministri e sottosegretari. Penso che vi sia e non da ora, un utilizzo dell’istituzioni e del ruolo, da un lato come arma di rivalsa personale dall’altro come esaltazione e distorsione anche delle proprie ideologie.
Vi sono infatti due fattori a mio avviso che giocano nella mente del politico moderno uno di carattere umano e quasi antropologico l’altro appunto più pseudo ideologico.
Vi è infatti nell’aspetto evolutivo del politico, un passaggionel quale ci si accorge di avere “il potere “o almeno si pensa di avere chissà quale potere, ed è quello il momento dove si pensa di essere in qualche maniera intoccabile sopra ogni regola di rispetto umano e civile e qualcuno anche al di sopra di ogni regola giuridica. Attimo nel quale ci si può permettere dichiarazioni sulla qualunque come nel caso di Ignazio La Russa o come le dichiarazioni della Santanchè in aula smentite dai fatti contestualmente, oppure le dichiarazioni sulla razza fatte da Lollobrigida o via e via. Attenzione questo passaggio segna anche la storia del centro sinistra o penso tutti abbiamo anche vivo nella memoria l’uscita dal terrazzo di Di Maio dove annunciava con sprezzo del coraggio di aver abolito la povertà.Insomma una sorta di passaggio necessario per dichiararsi un politico che rompe con la sua storia e la sua provenienza e si lascia andare in uscite fuori luogo.
L’altro fattore che influenza lo spirito del politico, da non sottovalutare soprattutto in questo momento con una destra un po’ spaurita dal ruolo di governo, dal ruolo avuto dagli elettori ovvero quello di essere coloro che ridiscutono gli assetti politici, economici dell’Europa e del mondo intero rompendo con tutte le tecnocrazie italiane e non, è proprio quello di provare a ricordarsi chi sono e da dove vengono.
L’impatto con il Governo è stato tale che non ci si accorge di essere di destra, sovranisti, nazionalisti e allora viene molto più facile esaltare quella paccottiglia ideologica ma direi pseudo ideologica di “Dio, patria e Famiglia” e quindi le dichiarazioni sull’omosessualità, l’esaltazione machista, magari una mano alzata perché no e del viva il made in italy del tutto inutili sotto il profilo dei cambiamenti reali del paese ma tanto utile a ricordarsi chi siamo.
Un po’ come a sinistra quando si prende solo la bandieradei diritti civili (sacro santi) scordandosi che i diritti civili senza diritti sociali rischiano di essere privilegi.
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