“Le parole sono importanti” diceva Nanni Moretti nel film “palombella rossa” e proseguiva “chi parla male, pensa male e vive male”. Parafrasando si potrebbe dire che ci fanno pensare male e vivere peggio.
La parola in assoluto più usata negl’ultimi anni ma direi quasi più di un decennio è la parola “Emergenza” seguita da “Allarme”, parole che colpiscono subito l’immaginario collettivo conficcandosi nell’animo rendendolo irrequieto.
Facendo un passo a ritroso non possiamo dimenticare come l’11 settembre e l’attacco alle torri gemelle abbia segnato una svolta epocale sul tema della paura e dell’emergenza, vi era all’epoca come adesso la necessità di guardare il prossimo con diffidenza, la paura dell’altro o meglio la paura di un qualcosa che ci minaccia che si riesce ad appena percepire ma senza vederlo, il nemico esiste, un nemico che non si palesa direttamente. La paura si manifesta per una emergenza un allarme e questa, anche senza una minaccia improvvisa o visibile dirotta le scelte, condiziona i comportamenti, indirizza le nostre scelte, asseconda scelte più o meno discutibili. Ed è probabilmente da quella storica data che si è capito, anzi no si è iniziatoancora di più ad utilizzare, il tema dell’emergenza in funzione delle scelte collettive, in funzione di poter indirizzare e dirottare emozioni positive e negative, perché no dirottare acquisti e/o risparmi ed ovviamente scelte politiche.
Il colpo di grazia, per dirla in toni allarmistici anche noi, dove abbiamo visto il totale affidamento agli “esperti” di turno che fossero super virologhi o fattucchieri è stato senza dubbio l’epidemia del Covid. Un mondo spaventato da un altro nemico invisibile ma portato dal tuo vicino di casa, dal bambino/a che va a scuola ecc.. isolarsi unica soluzione, pensare di rendere l’essere umano un animale a-sociale, ma comunque capace di affidarsi, di lasciarsi trasportare dalla paura, di seguire l’allarme, l’emergenza del momento.
La guerra in ucraina altro passaggio che giustifica l’emergenza inflazione, l’allarme prezzi, gli aumenti più o meno indiscriminati e più o meno giustificati di prodotti di prima necessità o di tutt’altro, ed anche in questo caso il nemico è chiaro identificato anche se poco percepibile, poco comprensibile, quasi inarrivabile e quindi ancora di più odiato.
Un articolo meriterebbe l’emergenza meteo, l’allarme meteo, mai come quest’anno abbiamo assistito ad una frequenza di codici rossi ed il nemico è il clima, il nemico è la valanga, il fiume, il terremoto, il mare, il sole, le piogge, sono tutti nemici “assassini”. E in questo caso il problema sono le scelte individuali gli acquisti sbagliati tua, la decisione di mettere i gusci delle cozze nell’umido invece che nell’indifferenziato. Non contano le scelte politiche del dio quattrino.
ÈDimenticavo l’emergenza delle emergenze, l’allarme più redditizio sotto il profilo elettorale: l’immigrato irregolare parliamo di circa (calcolato in eccesso) dello 0.20/0.30% della popolazione europea. L’immigrato irregolare (fermo restando che dovremmo soffermarci sul perché sia irregolare) sta stravolgendo la fortezza Europa, mettendo in allarme tutti perché non riusciamo ad accogliere ma riusciremo sicuramente a preparare la strada al governo delle destre per le prossime elezioni europee.
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