Passati alcuni giorni dall’elezione del Presidente della Repubblica e decantata la cosa mi rimane qualche perplessità non solo sulla gestione ma sulle dichiarazioni uscite dai cosiddetti leader politici.
Al netto del fatto che Mattarella rispetto ai nomi che circolavano è parso un gigante, un rivoluzionario di sinistra radicale e al netto del fatto che, se mai ve ne fosse bisogno, la riconferma dello stesso nel colle più alto palesa l’inconsistenza della politica e dei partiti, la loro totale incapacità di “fare opinione”, la decomposizione della dialettica e del confronto, ovviamente si è scelto la strada più semplice.
Rimangono però due questioni che mi preme sottolineare la prima che abbiamo come ruoli fondanti della nostra democrazia due uomini ottantenni o poco ci manca come nel caso di Draghi, è questo è un dato non è confutabile, dato che poi in qualche maniera dovrebbe servire a farci anche in questo caso riflettere su come si costruiscano nuovi gruppi dirigenti e se questi vi sia la voglia e l’intenzione di costruirli. Su come la retorica del largo ai giovani sia del tutto uno slogan privo di consistenza.
Cosi come altra retorica che ci assale spesso è quella che ormai da anni siamo passati come paese dal: “ci vorrebbe un amico” a “ci vorrebbe una donna”.
Una donna al quirinale sarebbe stato un bel segnale si è detto da più parti. Le mie amiche femministe spero mi perdoneranno se parlo di questo tema, se un maschio bianco di quasi mezza età si avventura a parlare di donne e questione femminile, ma giurò ne parlerò brevemente e “toccandola piano” dichiarando prima la mia inadeguatezza al tema.
Inizio a pensare che la questione femminile ridotta ad una mera rappresentazione di copertura di posti di potere sia veramente stucchevole nonché riduttiva per le donne stesse. Esiste senza dubbio un problema di come le donne possano accedere e debbano accedere a posti di rilievo ma in tutta sincerità la ricerca di UNA donna al limite del trofeo da esporre è un pò avvilente e svilente per le donne stesse, almeno questo è ciò che penso.
Esiste un problema enorme sul piano dell’occupazione, sul piano della parità salariale, sul piano della disponibilità e gestione del proprio tempo e dei propri spazi, temi che saltano nelle discussioni politiche perché il tema è che serve UNA donna.
È bene chiarire che chi scrive sarebbe felicissimo di vedere UNA donna ricoprire ruoli di spicco in politica e non solo ma diciamo così sarei ancora più felice e travolto se ci fosse LA donna.
Se penso alle donne in politica purtroppo mi vengono in mente figure distanti anni luce da me e che in sincerità tutto hanno fatto fuorché portare un segnale nuovo ed innovativo nel linguaggio e nel fare politica, se penso alla Thatcher alla Merkel mi siedo e penso che era meglio UN uomo? Ma pari sono mi pare.
Poi è chiaro il nostro paese ha avuto figure femminili straordinarie, la repubblica è nata grazie all’apporto di alcune donne e se penso a Lidia Menapace, Bianca Braccitorsi, Tina Anselmi, Nilde Iotti…..va bene ma qui non si parla di mettere UNA donna qui si parla di “mettere” LA DONNA!
Lascia un commento