Si parla di altro, ma i problemi in tutto il mondo i veri problemi aumentano. I ricchi si arricchiscono, i poveri in crescita. Dal 2020 l’1% più ricco si è accaparrato quasi il doppio dell’incremento della ricchezza netta globale, rispetto alla quota andata al restante 99% della popolazione mondiale. Le fortune dei miliardari crescono alla velocità di 2,7 miliardi di dollari al giorno, mentre almeno 1 miliardo e 700 milioni di lavoratori vivono in Paesi in cui l’inflazione supera l’incremento medio dei salari, erosi nel loro reale potere di acquisto. E gli Stati? I tre quarti dei governi del mondo stanno pianificando tagli alla spesa pubblica, compresa sanità e istruzione, per 7.800 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni.
È l’analisi preoccupante che emerge da La disuguaglianza non conosce crisi, il nuovo rapporto di Oxfam. La stessa Banca Mondiale afferma che stiamo probabilmente assistendo al più grande aumento di disuguaglianza e povertà globale dal secondo dopoguerra: interi Paesi rischiano la bancarotta e quelli più poveri spendono oggi quattro volte di più per rimborsare i debiti rispetto a quanto destinano per la spesa pubblica in sanità.
Nel biennio pandemico 2020-2021 infatti l’1% più ricco ha visto crescere il valore dei propri patrimoni di 26 mila miliardi di dollari, in termini reali, accaparrandosi il 63% dell’incremento complessivo della ricchezza netta globale (42 mila miliardi di dollari), quasi il doppio della quota (37%) andata al 99% più povero della popolazione mondiale. Battuto dunque il record dell’intero decennio 2012-2021, in cui l’1% aveva beneficiato di poco più della metà (il 54%) dell’incremento della ricchezza planetaria. Per la prima volta in 25 anni aumentano – simultaneamente – estrema ricchezza ed estrema povertà.
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