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Che cosa rimane della destra?

Forse solo il razzismo latente

Stefano Fossati 18 Aprile 2023

Qualche settimana fa, il governo italiano, ha scritto una bruttissima pagina della storia della discriminazione, cercando di scardinare la famiglia omogenitoriale, ha finito per calpestare i loro figli, negandogli il diritto di avere riconosciuti entrambi i genitori sui documenti. Tra tutte le forme della discriminazione, quella dei bambini è la più inaccettabile, la più vigliacca e la più intollerabile. 

Non si capisce come una donna, una madre e una cristiana possa anche solo immaginare un tale abominio, e la mia riflessione parte proprio da qui. 

Sotto il fumo della forza elettorale e della compattezza politica, ho la sensazione che la destra europea – non solo quella italiana – soffra del medesimo male, la mancanza di radici culturali e identitarie. Se si analizza l’ideologia della destra storica del ‘900, era costituita dal nazionalismo, dal razzismo e dalla volontà di espansione tramite la guerra – oltre ovviamente all’anticomunismo, ma questo elemento è storicamente mancato con la scomparsa stessa del comunismo.

Questi elementi non consentono di costituire oggi un’identità stabile del fronte unico europeo di destra. In primis la sovranità nazionale è menomata dall’istituzione europea e una politica nazionalista oggi, pare alquanto difficile, al netto delle grida propagandistiche e dei proclama ipocriti della Lega e di Fratelli d’Italia. Inoltre, se fosse possibile attuarla dimenticandosi dell’Unione Europea, immediatamente gli interessi del fronte dei paesi a guida di destra confliggerebbero e si sfascerebbe l’unità delle destre europee. 

La politica aggressiva e espansionista è oggi non più praticabile nella forma nazionalista, in quanto siamo parte di uno schieramento, la NATO, in cui la politica estera la fa L’America e infatti il nostro governo è, a dispetto della tradizione, filo-americano e atlantista. 

Resta solo il razzismo e la forma mentis discriminatoria e su quello tutti si sono buttati senza pietà e in modo famelico.  

Il razzismo non è più praticabile nella sua forma pura e la discriminazione razziale sarebbe oggi un discorso socialmente non tollerato , quando non apertamente un reato. Quindi si cerca di declinare il razzismo in altre forme, quella della discriminazione, entro quegli spazi che sono ancora socialmente non troppo sconvenienti. Il sistema funziona, al momento, come unico elemento di collante della destra a livello europeo, dentro c’è di tutto: un falso spirito religioso che mira a creare dei diversi da stigmatizzare, un conservatorismo basato sull’idea che si debba ber forza essere attinenti a categorie sociali preordinate e assolutizzate e infine una presunta superiorità culturale e razziale.Ed ecco che le persone di alte religioni diventano nemici, gli stranieri sono pericolosi selvaggi venuti per corromperci e comportamenti e orientamenti sessuali che non si confanno alla dottrina religiosa o alla norma sociale diventano “contro natura”. Da qui si origina una furia cieca che colpisce senza risparmiare nessuno in nome di una religione Cristiana che non è quella del Papa (il quale infatti dice, chi sono io per giudicare gli omosessuali) e della maggioranza dei fedeli e di una cultura retrograda e oscurantista. 

Questo elemento è l’unico che compatta le destre europee e funziona bene anche da un punto di vista meramente elettorale, infatti questo meccanismo altro non è che la creazione di un confine autorassicurante in cui noi siamo sempre i puri, i buoni, i colti, i saggi e quant’altro ci si debba attribuire per costruire la nostra tranquillità; mentre gli altri sono sempre lo specchio negativo delle caratteristiche positive con cui sosteniamo la nostra autostima (che per questo è palesemente artefatta e non basata su dati di realtà). Ora forse si spiega perché una donna, una madre e una cristiana possa accettare di passare letteralmente sopra i diritti di migliaia di bambini per affermare la sua identità politica. Mi pare surreale dirlo, ma forse farebbero meno danni se non si vergognassero a dire: “sono Fascista, questa è la mia identità, il mio orizzonte e la mia famiglia politica”.

Category: Apertura, Società
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