Gli scivoloni del governo: Nati per essere discriminati
In un delirio simile agli avvenimenti di Cutro, si inscrive anche l’altro capolavoro del governo degli ultimissimi giorni, la proposta di legge in cui si vuole istituire la filiazione per altri come “reato universale” e la promanazione della circolare in cui si vieta la registrazione dei figli delle coppie omogenitoriali alla nascita.
Per quanto riguarda la filiazione per altri, la sensazione è che il governo voglia discriminare le coppie gay, negandogli la possibilità di avere figli, più che tutelare le donne che prestano l’utero. Ovviamente questa pratica è soggetta a rischi enormi di sfruttamento del corpo della donna e va ben normata e vigilata, ma la strada per fare questo non credo renderla illegale e ancor meno ”reato universale”. La presunta tutele delle donne si opera togliendo i presupposti per un mercato dei bambini, pertanto la difesa del corpo della donna dallo sfruttamento, dietro cui il governo si para, avrebbe come semplice strumento una immediata legiferazione per consentire alle coppie omosessuali di adottare i bambini senza genitori, o tolti alle famiglie, ma non credo che questo governo lo farebbe mai. Da questo si desume che il problema per la destra non è lo sfruttamento degli uteri e delle donne fragili, ma il fatto che i gay possano avere figli; come in passato (vedi legge Zan) era un problema che potessero essere tutelati dalle violenze e dagli attacchi discriminatori. Qui la volontà non è quella di tutelare le donne che portano a termine le gravidanze per terzi, ma di discriminare chi ha orientamenti sessuali diversi e non fargli accedere alla genitorialità. Senza contare poi che un reato, per essere universale, deve essere universalmente riconosciuto (reati universali sono il traffico di organi, la tratta dei bambini e degli schiavi, giusto per fare un paio di esempi). La filiazione per altri è consentita in paesi quali l’Inghilterra, il Canada e gli Stati Uniti, tanto per fare un esempio, e non credo che questi paesi sarebbero disposti a fare accordi bilaterali per consentire l’arresto in Italia di persone che hanno fatto una cosa che nei loro stati è consentita. Se poi dovessero entrare in Italia coppie di gay Canadesi o Statunitensi con figli a seguito che faremo? Gli arresteremo? Ora, è vero che i fascisti i libri gli bruciano e quindi non gli leggono, ma questo mi pare troppo triviale anche per esseri “al naturale”. Purtroppo questa destra, non potendosi più appellare ai vecchi orizzonti ideologici del fascismo, perché sono stati giudicati e condannati dalla storia, devono inventarsi nuove forme fantasiose di conservatorismo e di discriminazione e questo è il risultato. Il ruolo del governo in questa vicenda sarebbe quello di dare una nuova famiglia a quei bambini che soffrono perché non ce l’hanno, di difendere dal possibile sfruttamento le donne che partoriscono per terzi e di far accedere alla gioia della genitorialità tutta una serie di cittadini che ne sono ad oggi esclusi. Sarebbe un solo intervento legislativo che farebbe solo del bene, estendendo diritti, dando amore e accudimento ai bambini che hanno bisogno e tutelando una categoria di donne che sono potenzialmente in uno stato di fragilità. Ma questo il governo non può farlo a causa dei suoi pregiudizi ideologici.
Per quanto riguarda il divieto di iscrizione dei figli delle coppie arcobaleno nei registri comunali, non posso e non voglio dire altro che questo: Colpire i bambini, per punire i genitori, i quali avrebbero la colpa di avere comportamenti immorali, secondo chi sa quale canone e condiviso da chi, è solamente, biecamente un atto vile, immorale e inumano.
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